“BLOCCA LO SBLOCCA-ITALIA”, DIFENDI LA TUA TERRA!
PARTECIPA ALLA CAMPAGNA CONTRO IL DECRETO CHE
DISTRUGGE IL BELPAESE
MERCOLEDÌ 15 E GIOVEDÌ 16 OTTOBRE MATTINA A ROMA DUE GIORNI DI PRESIDIO
DI COMITATI E CITTADINI DAVANTI AL PARLAMENTO.
MANDA UN'EMAIL DI DISSENSO AI PARLAMENTARI DA
MARTEDI' 7 OTTOBRE.
L'APPELLO
Un
attacco all’ambiente senza precedenti e definitivo: è il cosiddetto Decreto “Sblocca Italia” varato dal Governo Renzi
il 13 settembre scorso. Un provvedimento che condanna il Belpaese all’arretratezza
di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e
concentrata in poche mani. È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al
mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove
l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo;
addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso
dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le
attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra
Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la
costiera Cilentana, dell'omonimo Parco Nazionale"
Si
arriva al paradosso che le produzioni agricole di qualità, il nostro paesaggio
e i tanti impianti e lavorazioni che non provocano inquinamento, compresi
quelli per la produzione energetica da fonti rinnovabili quando realizzati in
maniera responsabile e senza ulteriore consumo di territorio, non sono attività
strategiche a norma di legge. Lo sono, invece, i pozzi e l'economia del
petrolio che, oltre a costituire fonti di profitto per poche multinazionali,
sono causa dei cambiamenti climatici e di un pesante inquinamento.
Mentre
il mondo intero sta cercando di affrancarsi da produzioni inquinanti, il
Governo Renzi per i prossimi decenni intende avviare la nostra terra su un
binario morto dell’economia. Eppure l’industria petrolifera non ha portato
alcun vantaggio ai cittadini ma ha costituito
solo un aggravamento delle condizioni sociali ed ambientali rispetto ad
altre iniziative legate ad un’economia diffusa e meno invasiva.
Nel
Decreto la gestione dei rifiuti è affidata alle ciminiere degli inceneritori,
mentre l’Italia dovrebbe puntare sulla necessaria riduzione dei rifiuti e
all'economia del riciclo e del riutilizzo delle risorse. Tanti comuni italiani
hanno raggiunto percentuali del 70-80% di raccolta differenziata coinvolgendo
intere comunità di cittadini. Bruciare i rifiuti significa non solo immettere
nell’ambiente pericolosissimi inquinanti producendo ceneri dannose alla salute
e all’ambiente ma trasforma in un grande affare, concentrato in poche mani,
quello che potrebbe essere una risorsa economica per molti.
Le
grandi opere con il loro insano e corrotto “ciclo del cemento” continuano ad
essere il mantra per questo tipo di “sviluppo” mentre interi territori
aspettano da anni il risanamento ambientale. Chi ha inquinato deve pagare.
Servono però bonifiche reali, non affidate agli stessi inquinatori e realizzate
con metodi ancora più inquinanti; l'esatto opposto delle recenti norme con cui
si cerca di mettere la polvere tossica sotto al tappeto. Addirittura il
“sistema Mose” diventa la regola, con commissari e “general contractor”
che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese, partendo da Bagnoli.
Questo
Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni della modifica della
Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità
locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio..
Il
provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena
realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione
dell'acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente
con la legge di stabilità.
Riteniamo
che il Parlamento debba far decadere le norme di questo Decreto chiarendo che
le vere risorse strategiche del nostro paese sono il nostro sistema
agro-ambientale con forme di economia diffusa, dal turismo consapevole
all’agricoltura, dalle rinnovabili diffuse alle filiere del riciclo e del
riutilizzo.
Contrastare questo Decreto è un impegno
affinché la bellezza del paese non sfiorisca definitivamente sacrificata
sull’altare degli interessi di pochi petrolieri, cementificatori e affaristi
dei rifiuti e delle bonifiche.
COSA PUOI FARE DA CITTADINO, COMITATO O ASSOCIAZIONE?
PARTECIPARE AL PRESIDIO A ROMA
-Partecipare
al presidio a Roma a Piazza Montecitorio, un sit-in “a staffetta” tra cittadini
che difenderanno la loro terra per i giorni:
MERCOLEDI' 15 OTTOBRE, ore 10-14
GIOVEDI' 16 OTTOBRE, ore 10-14
-INVIARE UN'EMAIL “BLOCCA LO “SBLOCCA-ITALIA”
A PARTIRE DA MARTEDI' 7 OTTOBRE ai parlamentari - link: www.acquabenecomune.org per testo ed
indirizzi dei parlamentari.
PER ADESIONI DI ORGANIZZAZIONI E INFORMAZIONI:
nosbloccaitalia@gmail.com
Prime adesioni: Coordinamento nazionale NO TRIV, Coordinamento
Nazionale Siti Contaminati; Abruzzo Social Forum; Forum Abruzzese Movimenti per
l'Acqua; Rete per la Tutela della Valle del Sacco, Associazione A SUD; Stop Biocidio
Lazio; Taranto Respira; Peacelink; WWF Taranto; NO Carbone Brindisi,
Confederazione COBAS, Ambiente e Salute nel Piceno; Comitato Stoccaggio Gas S.
Martino (CH), Comitati Cittadini per l'Ambiente di Sulmona; Associazione Nuovo
Senso Civico; Comitato No TAP; Coordinamento nazionale No Triv-sez Basilicata;
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata; Coordinamento dei
Comitati contro le autostrade Cremona-Mantova e Tirreno-Brennero; Onda rosa,
comitatino di mamme e donne del centro olio (ENI) di Viggiano; No Triv Sannio,
Altragricoltura, Comitato per la Difesa delle Terre Joniche, Rete Forum
Ambientale dell'Appennino; Comitato No Powercrop Avezzano (AQ), Circolo
culturale "Ambientescienze" – Cremona; Comitato No al Petrolio nel Vallo
di diano (SA), Forum Italiano Movimenti per l'Acqua, Comitato "No
Petrolio, Sì Energie Rinnovabili", Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni
(Tortoreto, TE), Comitato Opzione Zero - Riviera del Brenta, Comitato per la
Salute, la Rinascita e la Salvaguardia del Centro Storico di Brescia, Forum
Ambientalista di Grosseto, Associazione Made in Taranto, Ola (Organizzazione
lucana ambientalista), Rete dei comitati in Difesa del Territorio, Medicina
Democratica Onlus, Associazione AmbienteVenezia, Cambiamo Abbiategrasso, Circolo
culturale "AmbienteScienze" di Cremona, Comitato NO Corridoio
Roma-Latina per la Metropolitana Leggera, Comitato sardo Gettiamo le Basi,
Radio AUT per l'antimafia sociale, Comitato NOil Puglia, Rete della Conoscenza,
Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Comitato SpeziaViaDalCarbone
(La Spezia), WWF Potenza e Aree Interne, MEDITERRANEO NO TRIV, Comitato Verità
per Taranto, Comitato 12 giugno Familiari delle vittime del lavoro di
Taranto, Associazione ambientalista
“Clan-Destino O.N.L.U.S.”, Ass. Ravenna virtuosa, A.N.P.I. Sezione di Nova
Milanese (Monza e Brianza), Assotziu Consumadoris Sardigna – Onlus. Comitato NO
TUNNEL TAV Firenze, Ecoistituto del Veneto "Alex Langer", AmicoAlbero
– Venezia, Movimento dei Consumatori, Collettivo Nonviolento Uomo Ambiente
della BASSA - RE- Guastalla, L.O.C. - Lega Obiettori di Coscienza alle spese
militari e nucleari, Milano, Coordinamento Campano per la Gestione Pubblica
dell'Acqua, Brindisi Bene Comune, ATTAC Italia; Associazione ZeroWasteLazio,
Associazione Alternativa@Mente, Rete Campana della Civiltà del Sole e della
Biodiversità, Coordinamento regionale dei comitati NoMuos, Osservatorio sulla
Repressione, Fondazione Lorenzo Milani, Associazione RAP Molise, Coordinamento
No Triv - Terra di Bari, Coordinamento Nord Sud del Mondo, Mountain Wilderness
Abruzzo; Associazione TILT!; Coordinamento Salviamo il Paesaggio Roma e
Provincia; Comitato Fuoripista Fiumicino; Associazione Bianchi Bandinelli;
Forum Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori; Rete civica italiana.
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