http://www.iduepunti.it/abruzzo/17_febbraio_2013/idrocarburi-e-robin-tax-abruzzesi-fregati-due-volte
Partiamo innanzitutto dall’intervista di Mario Monti andata in onda su LA7 nella fascia serale del 21 febbraio: alle spalle dell’ex Premier l’ingrandimento di un ritaglio di giornale con l’annuncio del raddoppio della produzione di petrolio “made in Italy”.
Per chi è del settore questo dato è già “vecchio” in quanto contenuto nella Strategia Energetica Nazionale (SEN) disegnata e lasciataci in eredità dall’ultimo Governo. Non lo è invece per la maggioranza dei partiti -salvo eccezioni-che alla riapertura delle Camere non potranno sottrarsi al confronto su un fatto così importante e che è destinato inevitabilmente ad intrecciarsi con un altro tema: quello della riforma del Titolo V della Costituzione.
Sedute tutte attorno al tavolo delle riforme costituzionali, le forze presenti nel nuovo Parlamento dovranno decidere con chiarezza chi ha “diritto di precedenza" nel legiferare in materia di energia e scegliere tra un nuovo centralismo, fatalmente pro-idrocarburi, ed un bilanciamento tra i poteri dello Stato e quello delle Regioni -immaginiamo più attento e sensibile alle istanze NO TRIV delle comunità- locali-.
Secondo passaggio, di quelli che fanno veramente male: la Commissione Nazionale per la Valutazione di Impatto Ambientale ha dato parere preliminare positivo al progetto relativo alla concessione di coltivazione OMBRINA 2 il cui iter autorizzativo merita di essere narrato in un romanzo dell’orrore:
https://www.facebook.com/disalvatoreenzo (CHI IMPUGNERA' Il DECRETO VIA SU OMBRINA MARE?)OMBRINA 2 è un progetto Medoilgas, la medesima compagnia che l’ha spuntata (per il momento) sulle istanze di ricerca Villa Mazzarosa e Villa Carbone. Interessa il tratto tra Ortona, San Vito, Fossacesia, Rocca San Giovanni e Torino di Sangro. La costruzione della piattaforma per l’estrazione del petrolio è prevista a 5,5 km. dalla costa:
http://noabruzzopetrolifero.blogspot.it/2009/12/piattaforma-ombrina-mare-in.html
Com’è potuto accadere tutto questo? In sintesi, con il Decreto Sviluppo del 22 giugno 2012 il Governo ha “azzerato” quanto previsto dal decreto legislativo n. 128/2010 (“decreto Prestigiacomo”), riducendo da 12 a 5 miglia marine la distanza oltre cui è possibile perforare.
Così facendo ha “resuscitato” il procedimento di autorizzazione della concessione di estrazione di petrolio OMBRINA 2 che è ora fermo in Commissione VIA. Ma ancora per poco, a quanto pare.
Per inciso, la legge di conversione del decreto “Sviluppo Italia”, la n. 134 del 7 agosto 2012, è stata approvata a maggioranza bulgara in entrambi i rami del Parlamento. Eloquente l’esito del voto finale alla Camera: presenti 254, votanti 253, favorevoli 216 (pari all’85% dei presenti in aula), contrari 33, astenuti 4.
OMBRINA 2 è risorta dalle ceneri. La petrolizzazione è un dato concreto e reale di cui tutti dobbiamo prendere atto, compresa la Regione Abruzzo che, sebbene avvisata dal Ministero dell’avvio della ripresa dell’iter autorizzativo, non ha fatto pervenire alcuna osservazione contro.
Terzo passaggio: le ultime esternazioni di Assoelettrica che è “l’Associazione Nazionale delle Imprese Elettriche, aderente a Confindustria, che riunisce circa 120 imprese che operano nel libero mercato assicurando circa il 90% dell’energia elettrica generata sul territorio nazionale”.
A meno di 24 ore di distanza dall’intervista di Monti su LA7, Assoelettrica ha diramato un comunicato dal contenuto inequivocabile: gli incentivi alle energie rinnovabili elettriche costano troppo. “Se non si modificherà la situazione attuale, la spesa graverà sulle bollette elettriche di cittadini ed aziende”, si legge nel comunicato ufficiale dell’Associazione.Non v’è dubbio che nella gestione degli incentivi alle rinnovabili elettriche in certe fasi Governo e Parlamento abbiano fatto scelte molto poco oculate, come per il primo “Salva Alcoa” ed il recente “Salva Alcoa 2”, quest’ultimo a beneficio delle pubbliche amministrazioni, ma Assoelettrica, che sembra farsi portavoce delle istanze del monopolista Enel, omette di dire che sulle bollette grava il peso della copertura finanziaria dei sussidi alle centrali Enel alimentate a olio combustibile, degli oneri legati ai contratti di fornitura di gas firmati dall’ Eni con Putin e della Robin Tax che secondo l’AEEG sarebbe stata indebitamente trasferita in bolletta sui consumatori (in media 300 euro ogni anno a famiglia dal 2010 al 2012) anche per la gioia di 94 aziende petrolifere.
Registriamo, sempre nella giornata di ieri, l’appello che un folto gruppo di autorevoli cattedratici, italiani e stranieri, ha rivolto ai candidati alle elezioni politiche 2013.
Raggio di sole in un periodo mai così buio, sottoscriviamo idealmente l’Appello punto per punto, virgola per virgola.
Enrico Gagliano - Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni
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